martedì, luglio 25, 2006
L'invenzione del Prof. Hiroshi Ishiguro presentata all'Expo2005 di Aichi è sorprendente: si chiama Q1 ed è il primo androide ad avere un aspetto decisamente umano

Osaka (Giappone) - Sembra una donna - ma in realtà è un robot. Si chiama "Q-1" ed è la prima macchina dotata di IA che somiglia realmente ad un essere umano. L'aspetto di questa macchina, realizzata dall'equipe del Prof. Hiroshi Ishiguro, è sorprendente: un ingannevole guscio di silicone ne ricopre i sofisticati organi interni, naturalmente elettronici. Durante la cerimonia di presentazione, avvenuta nel corso dell'Expo 2005 di Aichi, il suo stesso creatore si è meravigliato: "È spaventoso - ha detto - ma abituatevi: i robot assomiglieranno sempre più a persone in carne ed ossa".

user posted imageIshiguro è il direttore del più importante laboratorio dell'Università di Osaka, il Laboratorio di Robotica. Gli studi di questo geniale scienziato, tra i più noti nel mondo accademico nipponico, vertono da anni su un settore dell'automazione chiamato robotica sociale: l'obiettivo del progetto Q-1 segue una serie di esperimenti che porteranno, in futuro, alla realizzazione di un robot a suo dire perfettamente in grado di interagire con l'uomo.

Oltre ad essere incredibilmente antropomorfo, Q-1 è un robot intelligente che riesce a comunicare, seppur in maniera primitiva, utilizzando il linguaggio corporeo: una gran numero di sensori gli permette di simulare reazioni del tutto umane. Un esempio? Ecco un eloquente filmato: Q-1 si attiva semplicemente sfiorandone la morbida pelle.


user posted imageIl Prof. Ishiguro è convinto che le innovazioni introdotte da Q-1 porteranno grandi progressi nella robotica, indicando la strada da percorrere per arrivare a repliche perfette, fatte a nostra immagine e somiglianza: "Un androide necessita di avere reazioni umane, per poter comunicare con gli umani". Oltre ad avere dei sensi, questo androide riesce a muoversi con naturalezza.

Il team di Osaka è sicuro che nell'immediato futuro ci attendano novità ben più incredibili di Q-1: i replicanti prodotti da questo promettente laboratorio di ricerca saranno sempre più simili a noi. Finora, tra quelli costruiti ad Osaka c'è anche la "bambina" R1 (vedi foto): ma c'è da tenere gli occhi aperti, perché l'alta tecnologia giapponese non sembra destinata a fermarsi qui.

Tommaso Lombardi

fonte: isleoftortuga

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posted by alex at 19:31 |


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